L'eroe venuto da lontano

Narrazione a fumetti della vita avventurosa del Ten. Gerard Ross Norton, detto “Toys”.

Il genere letterario dei fumetti racconta avvincenti storie di protagonisti tratteggiati con qualità umane e coraggio spinto fino all’eroismo. In particolare, nel corso della Seconda guerra mondiale, questi prodotti della fantasia sono stati schierati in favore della causa del proprio Paese. Ecco lo straordinario Captain America a fianco dei soldati semplici, il superdotato Flash Gordon che combatté contro il Terzo Reich, poi Charlie Chan e Dick Tracy dediti a scovare le spie nemiche e persino il celeberrimo Mickey Mouse che, tra l’altro, bombardò la residenza del Führer a guerra finita.
Mentre a casa nostra sono stati prodotti fumetti di propaganda come Grillo e Balilla Venturino sul “Corriere dei Piccoli”, Romano Il Legionario sul “Vittorioso”, Lucio l’Avanguardista alla guida del biplano Dux.

Ma oggi, ed è un caso forse unico, alla galassia degli innumerevoli eroi prodotti dalla fantasia, fa da contrappunto la comparsa di un eroe reale, la cui vita avventurosa viene narrata rigorosamente con i codici del fumetto: L’eroe venuto da lontano, 96 pagine con le tavole disegnate da G.F. Battista, uscito dalla Scuola del Fumetto di Milano e già disegnatore per varie testate, fra le quali l’Astorina di Diabolik.

In apertura del volume precedono una breve storia dell’eroe a cura di Terzo Maffei e una dotta prefazione di Alessandro Agnoletti sui fumetti di guerra; molto utile infine è stata la consulenza generale prestata da Daniele Diotallevi. L’opera è connessa con le manifestazioni per il 70° anniversario della liberazione di Montegridolfo che ricorda così il suo eroe.

Un eroe da piccolo detto “Toys” perché gracile, divenuto robusto con lo sport, partito volontario da Città del Capo con l’esercito del suo Paese. Venne nominato sergente per essersi distinto in un attacco, rimase prigioniero a Tobruk, ma subito evaso, giunse in un campo alleato dopo 38 giorni di marcia di 900 km nel deserto libico. Rientrò nell’esercito sudafricano con la nomina a Tenente, e uscitone per ritornare al fronte, fu aggregato a un reggimento inglese, poi presente in posizioni avanzate durante la Campagna d’Italia.
Fu infine lanciato alla conquista del caposaldo tedesco di Montegridolfo alla testa del suo plotone.
Dalla mattinata fino al primo pomeriggio del 31 agosto 1944 fu costretto allo stallo dal tiro delle mitragliatrici nemiche piazzate sul crinale a difesa di Montegridolfo; un caso la cui soluzione non è prevista in nessuna esercitazione tattica, ma che Norton districò tutto da solo: gettatosi in avanti con una manovra aggirante e armato di bombe a mano e di Thompson, eliminò prima una e poi l’altra postazione di mitragliatrici per poi neutralizzare anche i 15 fucilieri appostati dentro una casamatta.
Sfondata “la Linea Gotica nel punto a lui assegnato”, così recita il comunicato ufficiale, troviamo Norton nell’ospedale sudafricano di Roma dove il fratello medico e la sorella gemella infermiera gli curano le numerose ferite. Alla fine dell’anno il Re Giorgio VI gli appunterà la Victoria Cross, la massima onorificenza militare britannica; seguirà anche la nomina a Capitano.
Ma, terminata la guerra, Norton si congedò per realizzare un sogno che nutriva fino dall’età giovanile: trasferirsi in una vasta zona lussureggiante della Rhodesia (l’attuale Zimbabwe). E qui, con moglie e tre figlie, come un novello Cincinnato, fece l’agricoltore allestendo una grande fattoria che gli venne poi incendiata dai guerriglieri nazionalisti e che egli ricreò, finché, al termine della sua vita, gli fu requisita dal regime di Mugabe.
A restituire un po’ di serenità all’eroico soldato e al buon padre di famiglia contribuirono, a fine agosto del 2004, la Cittadinanza Onoraria e le Chiavi della Città concesse dal Comune di Montegridolfo, recapitate tramite il Ministero degli Esteri Italiano, giusto due mesi prima della sua scomparsa.

La lettura del fumetto fa rivivere la figura di Norton” così ha scritto lo storico Alessandro Agnoletti, come un caso emblematico di “eroica normalità”.
Il volume è pubblicato dal Comune di Montegridolfo con il patrocinio dell’IBC Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Rimini. La tiratura è limitata a 1000 copie e la distribuzione avviene presso il Museo della Linea dei Goti.

Presentazione redatta a cura di Terzo Maffei, Responsabile per la Comunicazione del Museo della Linea dei Goti, Montegridolfo.